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8 Novembre 2020

Riforma dello Sport: gli Eps a gran voce per lo sport sociale

Gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal Coni, hanno inviato una lettera al ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, nella quale hanno rappresentato una serie di osservazioni sul testo della Riforma dello sport.
Preg.mo Ministro,
con la presente, gli scriventi EPS intendono rappresentarLe le proprie opportune osservazioni in merito al testo della Riforma dello sport.
Sul punto, gli EPS concordano che lo sport e il movimento sono sempre più percepiti come uno strumento di prevenzione in grado di rispondere alla domanda di miglioramento della qualità di vita. Sono sempre più espressione di un bisogno sociale, non più legato in modo esclusivo alla competizione, ma collegato ad una richiesta individuale e collettiva di benessere, di inclusione e coesione sociale, nonché di educazione.
Ecco perché non è più procrastinabile un’azione legislativa che abbia come scopo quello di verificare se l’intero corpus legislativo – fatto di una molteplicità di provvedimenti emanati in tempi diversi – sia o non sia attuale ed efficace per come il mondo dello sport è venuto a conformarsi. Ed il gioco non potrà non coinvolgere tutti gli attuali attori in campo. Gli scriventi hanno pure condiviso che esistono due grandi problemi da superare che coinvolgono l’intero sport di base.
Da un lato la carenza di rappresentanza del mondo dello sport sociale, anche in funzione del numero dei praticanti, ampiamente maggioritario, che rappresenta, e dall’altro il difficile e a volte conflittuale rapporto con le federazioni.
Una riforma del nostro modello sportivo deve pertanto necessariamente basarsi su questi assunti: più equilibrio tra promozione e competizione; meno verticismo nella strutturazione del sistema, a favore di un modello più inclusivo e partecipato; più investimenti in cultura sportiva attraverso il reperimento di risorse da dedicare alle istituzioni scolastiche e alle infrastrutture sportive.
Anche il tema dei finanziamenti è centrale in un progetto di riorganizzazione e riforma dello sport.
Non solo perché il modello attuale presenta dei limiti oggettivi ed è distante dalla stragrande maggioranza dei paesi culturalmente più strutturati sotto il profilo sportivo, ma anche perché vogliamo e dobbiamo comunicare un’attenzione diversa nei confronti di tutto ciò che è pubblico.
Siamo però dispiaciuti nel constatare che il testo in nostro possesso non soddisfa molte delle citate priorità, in particolare il tema della adeguata rappresentanza del mondo degli Enti di Promozione, che da oltre 75 anni, nel nostro Paese, sono impegnati a dare voce allo sport sociale; preoccupazione già espressa nel documento a Lei inviato il 4 agosto scorso e sulla quale attendiamo fiduciosi una positiva soluzione.
Le chiediamo, quindi, la possibilità di riconsiderare il testo del provvedimento sulla base dei suggerimenti espressi, auspicando un maggiore coinvolgimento delle componenti sportive strategiche nella realizzazione del progetto di riforma del sistema.
Nel ringraziare dell’attenzione e nell’augurarLe un buon lavoro, porgiamo distinti saluti.

Antonino Viti – ACSI
Bruno Molea – AICS
Luca Stevanato – ASC
Claudio Barbaro – ASI
Luigi Fortuna – CSAIN
Francesco Proietti – CSEN
Vittorio Bosio – CSI
Luigi Musacchia – CSN Libertas
Paolo Serapiglia – ENDAS
Gran Francesco Lupattelli – MSP
Marco Perissa – OPES
Ciro Bisogno – PGS
Vincenzo Manco – UISP
Damiano Lembo – US Acli