Nel corso dell’incontro, moderato da Marino Bartoletti, sono previsti gli interventi del ministro Locatelli, del sottosegretario Durigon e del presidente del CONI Malagò.
ROMA, 27 novembre – L’intelligenza artificiale apre nuovi scenari, ricchi di opportunità, ma al contempo di rischi ed è destinata ad imprimere profonde trasformazioni nell’universo dello sport. Se ne parlerà VENERDI’ 29 NOVEMBRE, a partire dalle ORE 10, nella SALA ABBASCIA’ del CENTRO CONGRESSI DI CONFCOMMERCIO, in piazza G.G. BELLI, 2 a ROMA, in occasione del convegno “Impatto dell’Intelligenza Artificiale su Sviluppo sostenibile, Sport e Cultura dell’inclusione”, promosso da ASC Attività Sportive Confederate e Confcommercio Imprese per l’Italia.
Nell’ambito del convegno, moderato dal giornalista Marino Bartoletti, sono previsti gli interventi del Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli; del Sottosegretario di Stato al Ministero
del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon; del presidente del CONI, Giovanni Malagò; Direttore Strategie, Progetti Sviluppo e Shared Services Sport e Salute S.p.A., Valeria Panzironi.
I lavori saranno aperti dai saluti del presidente di ASC Nazionale, Luca Stevanato e del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli. A seguire Nicola Di Cosmo, docente RUFA e ISIA; Davide Tavani, CEO Skyfitness; e Marco Visconti, project manager di ASC, introdurranno le tematiche al centro di un incontro che punta ad interrogarsi sulle possibili implicazioni di questa nuova frontiera del progresso tecnologico.
D’altronde non vi è dubbio che l’intelligenza artificiale sia destinata a rivoluzionare il rapporto tra uomo e macchina, con effetti inimmaginabili, fino a pochi anni addietro e con nuove funzionalità che consentiranno di ottimizzare i processi, di ridurre i margini di errore e di migliorare ogni tipo di prestazione, anche in ambito sportivo. Al contempo sussiste il pericolo che la macchina conquisti il primato e che le reali necessità dell’uomo siano relegate in secondo piano, ad esempio con la cancellazione di milioni di posti di lavoro, ma anche attraverso l’inaridimento di attività, rapporti e relazioni, e la conseguente dispersione di quel patrimonio di valori, nel segno della socialità, della solidarietà, dell’inclusione e dell’integrazione, che lo sport è chiamato a veicolare.