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5 Maggio 2015

TIRO ISTINTIVO CON L'ARCO – PRESENTAZIONE E REGOLAMENTO SPORTIVO

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TIRO ISTINTIVO CON L  039 ARCO - PRESENTAZIONE E REGOLAMENTO SPORTIVO

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REGOLAMENTO SPORTIVO

Nome della disciplina: TIRO ISTINTIVO CON L’ARCO
Responsabile Nazionale di disciplina: M° VALERIO RUSSO
Info: vale@valeriorussoarchery.com
 
Breve Presentazione
In A.S.C. la disciplina denominata “TIRO ISTINTIVO CON L’ARCO” si impernia sulle attività che richiamano al tiro preistorico di sopravvivenza ed è strettamente legato a quella forma di “tiro istintivo” che avrà avuto probabile origine con il lancio di un oggetto qualunque – come un pietra o altro proiettile di peso adeguato alla corporatura del “lanciatore” – scagliato, appunto, per motivi di sopravvivenza (attività venatorie o belliche).
L’evoluzione del tiro istintivo ha poi portato all’uso di frombole, di zagaglie da lancio e del propulsore, per poi giungere all’uso di Arco e Frecce e ad approfondire sempre di più la didattica e le tecniche di tiro di questa antica disciplina.
Con questo tipo di attività intendiamo recuperare un patrimonio culturale che costituirà il punto di partenza fondamentale e caratterizzante per la pratica del TIRO ISTINTIVO promosso e praticato in ambito ASC.
La pratica del TIRO ISTINTIVO ASC si svolge preminentemente in ambiente naturale, su percorsi di simulazione venatoria che vedranno ogni arciere impegnato nel colpire bersagli tridimensionali di varia grandezza e forma, ripercorrendo il tragitto tecnico e l’assetto psico-fisico di antichi arcieri cacciatori che, fin dalle origini e nel corso dei millenni, hanno utilizzato il sistema arco/freccia per motivi di sussistenza, per migliorare il proprio percorso evolutivo e per garantire all’intera comunità di appartenenza i necessari approvvigionamenti proteici ed una migliore evoluzione genetica (il bersaglio poteva consistere in una “preda” da catturare per assicurare una migliore forma di sopravvivenza a se stesso, alla propria famiglia o alla propria tribù).
Il Regolamento Sportivo della disciplina ASC denominata “TIRO ISTINTIVO CON L’ARCO” si ispira a pregresse e lunghe esperienze maturate da esperti arcieri in altra realtà sportiva (FIARC) e propone un ritorno alle origini ed un’identità caratterizzante della disciplina ormai perduta nel tempo.
La differenziazione principale della disciplina consiste nel fatto che nel TIRO ISTINTIVO ASC sono banditi gli archi tecnologici, i compound e qualsiasi tipo di attrezzatura altamente sofisticata (che, come il tiro al volo, resta appannaggio esclusivo del “Tiro Dinamico con l’arco”, pure praticato in ambito ASC), volendo porre esclusivamente in risalto le capacità e le potenzialità tecniche di ogni arciere, in assenza assoluta di qualsiasi forma di ausilio derivante dall’uso di sofisticata tecnologia.
 

ARTICOLATO

ART. 1 – ATTIVITA’ DI ALLENAMENTO
Le attività di allenamento si svolgono attraverso manifestazioni a carattere sportivo in cui sono simulate situazioni di caccia, utilizzando sagome tridimensionali raffiguranti animali in grandezza naturale
Filosofia di tiro
Ogni arciere potrà ritenersi “istintivo” se riuscirà ad adottare un comportamento tecnico e morale corretto, rispettoso delle regole e, di conseguenza, degli altri arcieri.
La pratica del TIRO ISTINTIVO è innata in ogni arciere ed ognuno può “costruire” la propria tecnica di tiro, ma, al fine di migliorare ed uniformare la modalità di esecuzione del tiro, è importante rispettare le seguenti regole per scopo morale e di sicurezza:
1) La cocca deve essere tenuta tra il dito indice e il dito medio.
2) Il dito indice non deve essere al di sopra della linea della bocca di conseguenza il punto di ancoraggio e di rilascio devono essere fissi. Il rispetto di questa regola ha anche lo scopo di uniformare il sistema di tiro di ogni arciere col vantaggio di facilitare la ripetizione del sistema di tiro
3) La freccia deve essere scoccata non appena raggiunto il punto di ancoraggio.
4) Tutte le fasi di tiro devono avvenire con entrambi gli occhi aperti.
5) L’arco deve essere caricato partendo dal basso in unica progressione adottando il sistema di spingi e tira delle braccia.
Considerando l’ambiente in cui si svolge l’attività di tiro è consigliabile:
1) Libbraggio dell’arco consistente e proporzionato alla muscolatura dell’arciere.
2) Il corpo inclinato in avanti.
3) Tenere l’arco leggermente inclinato.
Attività di tiro
Art1.1
Le attività di tiro si svolgono in manifestazioni sportive in cui vengono simulate situazioni di caccia utilizzando sagome tridimensionali raffiguranti animali in grandezza naturale omologate.
Art 1.2
Le piazzole di tiro possono essere organizzate con bersagli fissi o mobili
Art. 1.2
La Specialità delle manifestazioni sportive consiste in: Tiro alla sagoma fissa e mobile
Art. 1.3
Per il Tiro alla sagoma fissa e mobile, è istituito un Campionato Nazionale le cui regole di svolgimento e partecipazione sono definite dal Consiglio Direttivo A.S.C.
Art. 1.4
Ogni Associazione sportiva afferente al settore “ASC ARCHERY” , definendo le regole di svolgimento e partecipazione, potrà istituire un Campionato Regionale di “TIRO ISTINTIVO CON L’ARCO” ed organizzarne una o più tappe sul territorio regionale di competenza
Art. 1.5
La partecipazione alle manifestazioni legate al TIRO ISTINTIVO ASC è subordinata a quanto indicato nel presente Regolamento Tecnico e nel Regolamento Sportivo ASC.
ART. 2 – CLASSI E CATEGORIE DI TIRO
Art. 2.1 – Classi
Sono previste le seguenti classi:
Cuccioli – fino a 12 anni,
Scout – da 13 a 16 anni,
Cacciatori – oltre 17 anni.
Ogni classe è suddivisa in Maschile e Femminile.
In ogni manifestazione è obbligatorio istituire una classe/categoria, maschile e femminile, se vi sono almeno tre partecipanti iscritti.
Per le classi Cuccioli e Scout (Regolamento Tecnico art. 4), riguardando arcieri con una struttura fisica in via di sviluppo, sono imposti dei limiti massimi di libbraggio che sono 25 libbre per i Cuccioli e 40 libbre per gli Scout, misurate all’allungo effettivo per gli archi tradizionali o al punto di picco per i compound. Va comunque considerato che un’attività continua a carico sbilanciato come il tiro con l’arco, può comportare asimmetrie a livello muscolare, scheletrico ed articolare. Per questo motivo il libbraggio dell’arco dovrà, entro i limiti del Regolamento, essere proporzionato alla struttura della persona ed abbinato ad esercizi che tonifichino la parte del corpo meno sollecitata.
Per la Classe Cacciatori non è prevista alcuna limitazione nel carico dell’arco.
Art. 2.2 – Categorie
Sono previste le seguenti categorie:
Arco Storico (AS)
Longbow (LB)
Arco Ricurvo (RI)
Art. 2.3 – Categoria “Arco Storico”
a) L’arco
1. E’ inteso come “arco storico” un arco con caratteristiche e foggia storica, in originale o riproduzione ovvero d’ogni altra tipologia purché realizzato con materiali simili a quelli impiegati nelle relative epoche storiche o con l’impiego esclusivo di materiali naturali. E’ in ogni caso vietato il ricorso a materiali sintetici in qualsiasi componente dell’arco stesso.
2. Non è consentita alcuna mascheratura o rivestimento dei flettenti, con materiali che non partecipano direttamente alla dinamica dell’arco.
3. E’ ammesso un restringimento sull’ impugnatura purché presente su entrambi i lati dell’arco.
4. Per il supporto della freccia, sul fianco dell’arco, è consentita una zeppa rigida.
5. Per la realizzazione delle corde sono consentite fibre vegetali od animali; per motivi di sicurezza è consentito anche l’impiego di fibre artificiali o sintetiche.
6. Fregi e decori appartengono alla tradizione di questa tipologia di arco. Tuttavia, essi non devono costituire un riferimento per la mira. Sono vietate le tacche di mira.
b) Le frecce.
Sono ammesse solo frecce, di cui all’art. 2.10, costruite con materiali naturali.
La cocca deve essere costruita con materiali naturali o ricavata direttamente nell’asta.
c) Accessori.
Sono ammessi esclusivamente i seguenti accessori:
1) La faretra.
2) La protezione per le dita, che non possa costituire ausilio per la mira.
3) Il parabraccio.
4) Uno spessore laterale alla freccia privo di funzione ammortizzante regolabile.
5) L’accorciatore d’allungo.
6) Lo sgancio meccanico storico (anelli di varie fogge, ecc.) di tipo romano, etrusco od orientale.
d) Il tiro.
1. L’aggancio deve essere eseguito tenendo la cocca tra il dito indice ed il medio ed ambedue devono concorrere alla trazione della corda.
2. Il punto di rilascio deve avvenire col dito indice non al di sopra dell’angolo della bocca.
3. Tutte le fasi di tiro devono avvenire con entrambi gli occhi aperti.
Art. 2.4 – Categoria “Longbow”
a) L’arco.
1. E’ inteso come “longbow” (arco lungo o arco dritto) un attrezzo costituito da un’impugnatura centrale, due flettenti e una corda. Ad arco carico i flettenti devono presentare un unico raggio di curvatura, con una tolleranza massima di 5 mm di controcurvatura dalla fine del puntale.
2. Lo spessore del puntale non deve superare i 10 mm., dall’incavo dell’alloggiamento della corda alla faccia esterna del flettente. La lunghezza massima del puntale, dall’incavo dall’alloggiamento della corda verso l’impugnatura, non deve superare i 30 mm. (fig. 1).
3. La finestra, quando esistente, non deve superare la mezzeria dell’arco.
4. La corda è fissata a due alloggiamenti posti alle estremità dei due flettenti tramite due anelli.
5. La corda deve avere un unico punto di incocco formato da uno o due riferimenti per fissare la cocca.
6. Sull’arco e sulla corda non devono in nessun caso essere evidenti segni, fregi od accorgimenti tali da costituire un riferimento per la mira.
b) Le frecce.
Sono ammesse esclusivamente le frecce con asta in legno ed impennatura con penne naturali.
c) Accessori.
Sono ammessi esclusivamente i seguenti accessori:
1) La faretra. Se è montata sull’arco deve essere installata dal lato opposto alla finestra, all’interno della quale non deve esserne visibile alcuna parte.
2) La protezione per le dita, che non possa costituire ausilio per la mira (guantino o patella).
3) Il parabraccio.
4) La protezione per lo scorrimento della freccia sulla base della finestra (tappetino).
5) Uno spessore laterale alla freccia privo di funzione ammortizzante regolabile.
6) Un fermafreccia da caccia che non possa costituire ausilio per la mira.
7) Massimo due silenziatori fissati sulla corda, che non devono costituire un ausilio per la mira e devono essere montati ad almeno cm. 30 dal punto d’incocco.
d) Il tiro.
1) L’aggancio deve essere eseguito tenendo la cocca tra il dito indice ed il medio ed ambedue devono concorrere alla trazione della corda.
2) Il punto di rilascio deve avvenire col dito indice non superiore all’angolo della bocca.
3) Tutte le fasi di tiro devono avvenire con entrambi gli occhi aperti.
Art. 2.5 – Categoria “Arco Ricurvo”
a) L’arco.
1. E’ inteso come “arco ricurvo” un attrezzo costituito da un’impugnatura rigida centrale, due flettenti a doppia curvatura e una corda.
2. La corda è fissata a due alloggiamenti posti alle estremità dei due flettenti tramite due anelli.
3. La corda deve avere un unico punto di incocco formato da uno o due riferimenti per fissare la cocca.
4. Sull’arco e sulla corda non devono in nessun caso essere evidenti segni, fregi od accorgimenti tali da costituire un riferimento per la mira.
5. La lunghezza massima ammessa dell’arco ricurvo è di 64″. Detta lunghezza viene misurata sulla faccia posteriore di un flettente, partendo dall’alloggiamento sul tip (dove verrà inserita la corda quando l’arco è carico), proseguendo attraverso il pivot point dell’arco fino all’alloggiamento sull’altro tip passando sulla faccia posteriore del secondo flettente. Tale misura viene effettuata ad arco scarico.
b) Le frecce.
Sono ammesse esclusivamente le frecce di cui all’art. 2.10.
c) Accessori.
Sono ammessi esclusivamente i seguenti accessori:
1) La faretra. Se è montata sull’arco deve essere installata dal lato opposto alla finestra, all’interno della quale non deve esserne visibile alcuna parte.
2) La protezione per le dita, che non possa costituire ausilio per la mira (guantino o patella).
3) Il parabraccio.
4) La protezione per lo scorrimento della freccia sulla base della finestra (tappetino).
5) Uno spessore laterale alla freccia privo di funzione ammortizzante regolabile.
6) Un fermafreccia da caccia che non possa costituire ausilio per la mira.
7) Massimo due silenziatori fissati sulla corda, che non devono costituire un ausilio per la mira e devono essere montati ad almeno cm. 30 dal punto d’incocco.
8) Un supporto per appoggiare la freccia (rest) alloggiato sulla parte interna della finestra non facente parte della base della finestra stessa. Parti di esso non devono stare sopra la freccia ed il supporto non deve costituire ausilio per la mira. Non è ammesso un supporto per la freccia ad ammortizzazione verticale.
d) Il tiro.
1) L’aggancio deve essere eseguito tenendo la cocca tra il dito indice ed il medio ed ambedue devono concorrere alla trazione della corda.
2) Il punto di rilascio deve avvenire col dito indice non superiore all’angolo della bocca è libero ma non deve mai essere variato durante lo svolgimento di una gara.
3) Tutte le fasi di tiro devono avvenire con entrambi gli occhi aperti.
4) ll punto di rilascio deve avvenire col dito indice non superiore all’angolo della bocca.
Art. 2.6 – Categoria “Arco Compound”
a) L’arco.
1. E’ inteso come “arco compound” un attrezzo costituito da un’impugnatura rigida centrale, due flettenti, un sistema di cavi, carrucole, eccentrici, leve e una corda.
2. La corda deve avere un unico punto di incocco formato da uno o due riferimenti per fissare la cocca.
3. Sull’arco e sulla corda non devono in nessun caso essere evidenti segni, fregi od accorgimenti tali da costituire un riferimento per la mira.
b) Le frecce.
Sono ammesse esclusivamente le frecce di cui all’art.2.10.
c) Accessori.
Sono ammessi esclusivamente i seguenti accessori:
1) La faretra. Se è montata sull’arco deve essere installata dal lato opposto alla finestra, all’interno della quale non deve esserne visibile alcuna parte.
2) La protezione per le dita, che non possa costituire ausilio per la mira (guantino o patella).
3) Il parabraccio.
4) Un fermafreccia da caccia che non possa costituire ausilio per la mira.
5) Massimo due silenziatori fissati sulla corda, che non devono costituire un ausilio per la mira e devono essere montati ad almeno cm. 30 dal punto d’incocco.
6) Un supporto per appoggiare la freccia (rest) alloggiato sulla parte interna della finestra non facente parte della base della finestra stessa. Parti di esso non devono stare sopra la freccia ed il supporto non deve costituire ausilio per la mira.
7) Un regolatore laterale di pressione della freccia.
8) Una dragona.
d) Il tiro.
L’aggancio e il punto di rilascio sono liberi ma non devono mai essere variati durante lo svolgimento di una gara.
Art. 2.7 – Categoria “Ospiti”
a) Tutti gli arcieri che ricorrono ad attrezzature previste dal presente Regolamento, ma vietate nella categoria cui appartiene l’arco utilizzato, devono essere inseriti nella categoria “Ospiti” e fuori classifica.
b) Nelle gare di Campionato Regionale e nelle amichevoli, l’Associazione organizzatrice può consentire l’iscrizione di Allievi arcieri tesserati da almeno un mese ed in possesso della Tessera Associativa, nel numero non superiore a cinque per ogni piazzola di tiro, solo se accompagnati da un Educatore ASC che con la propria presenza garantirà il superamento, da parte dei suddetti arcieri, del corso di base.
c) Alle Compagnie organizzatrici è fatto espresso divieto di accettare iscrizioni di arcieri con attrezzatura non permessa e/o non prevista nei precedenti punti.
Art. 2.10 – Le frecce
a) La freccia deve essere costituita da un’asta, una cocca, una punta ed un’impennatura. Tutte le frecce, in ogni singolo componente, usate da un arciere, devono essere uguali per quanto riguarda materiale, forma, peso, lunghezza, diametro e spessore. Fanno eccezione le frecce con asta di legno dove, relativamente alla lunghezza dell’asta stessa, è permessa una tolleranza massima di un pollice dalla più corta alla più lunga. Non importano né i colori né lo stato d’usura.
b) Limitatamente alla specialità “Tiro al Volo”, se espressamente richiesto, è obbligatorio l’utilizzo di frecce “flu-flu” (frecce munite di particolare impennatura che, se scoccate con un’inclinazione di 45°, non possono percorrere più di 80 m.). Per ulteriori specifiche relative alle frecce utilizzate nella specialità “Tiro al Volo” si rinvia all’art. 8.2.
c) Sono ammesse punte di qualsiasi peso e dimensione. La sezione trasversale della punta deve essere circolare.
d) Nei casi previsti dal presente Regolamento, nei quali si debbano eseguire due o tre tiri in una stessa piazzola, le frecce utilizzate devono riportare sull’asta una numerazione progressiva indicata esclusivamente con anelli ben definiti apposti in prossimità dell’impennaggio, verso la punta. Non sono tollerati altri metodi di numerazione.
e) L’arciere che, in caso di controllo materiali effettuato durante la gara, sarà trovato sprovvisto di almeno una serie completa di frecce, verrà sanzionato con l’immediato annullamento di tutte le piazzole precedenti che necessitavano di frecce numerate. Conseguentemente l’arciere dovrà immediatamente provvedere ad apporre la numerazione o verrà squalificato.
f) Sull’asta, in prossimità dell’impennaggio, deve obbligatoriamente essere riportato il numero di tessera Fiarc dell’arciere. L’inosservanza della presente norma implica la squalifica dell’arciere.
ART. 3 – TIRO ALLA SAGOMA FISSA E MOBILE
Art. 3.1 – Norme comportamentali
a) Il comportamento dell’arciere deve essere uniformato ai principi della correttezza e della lealtà sportiva.
b) L’Arciere deve essere a conoscenza dei contenuti del presente Regolamento.
c) L’arciere, prima di eseguire i tiri, deve assicurarsi che gli altri arcieri siano tutti alle sue spalle. Deve inoltre accertarsi che dietro al bersaglio non vi sia nessuno e che la traiettoria dei tiri sia completamente sgombra da persone od animali.
d) Segnalazioni e/o richieste di spiegazioni e/o lamentele dovranno essere avanzate ai Capicaccia, rappresentanti della Commissione Tecnica Nazionale sui campi di gara, nei modi dovuti a tale figura istituzionale. Aggressioni verbali e/o insulti nei confronti dei Capicaccia saranno sanzionati con l’immediata squalifica. Oltre a questa, in base a quanto relazionato alla C.T.N., verranno comminate dal Consiglio Federale sospensioni dall’attività sportiva la cui durata sarà dipendente dalla gravità del fatto.
e) In qualsiasi momento, se espressamente richiesto dai Capicaccia in servizio, gli arcieri devono essere pronti ad esibire la tessera sportiva A S C.
Art. 3.2 – Il Capocaccia
Per ogni percorso di gara sono nominati almeno due Capocaccia (arcieri regolarmente iscritti all’Albo ASC ARCHERY con la qualifica di Educatore.
Il Capocaccia ha il compito di controllare e di porre in essere tutte le misure in suo potere affinché si realizzi il regolare svolgimento delle manifestazioni. Sono di particolare rilievo i seguenti compiti:
1) controllo della sicurezza del campo di gara;
2) controllo della rispondenza del campo di gara alle eventuali normative previste da ASC;
3) controllo delle tessere associative e del materiale degli arcieri;
4) accertamento dell’esistenza dei requisiti richiesti ai Capisquadra e controllo del loro operato;
5) risoluzione delle controversie verificatesi in relazione alla gara;
6) controllo dell’avvenuta consegna delle tabelle segnapunti da parte di tutti i Capisquadra;
7) controllo della corretta esecuzione delle classifiche e delle premiazioni;
8) comminare provvedimenti disciplinari, dal richiamo verbale alla squalifica;
9) Vietare la partecipazione alla gara di arcieri con attrezzatura non contemplata nel presente Regolamento.
10) sospendere, per fondati motivi, temporaneamente o definitivamente la gara, utilizzando segnali acustici: tre suoni indicano la sospensione dei tiri; un suono indica la ripresa dei tiri.
Art. 3.3 – Percorsi di gara
a) Il percorso è indicato mediante apposite segnalazioni e deve essere seguito da tutti nella direzione prestabilita.
b) Ogni piazzola è segnalata con una tabella, riportante le seguenti indicazioni:
1) il numero progressivo di piazzola;
2) Il numero dei picchetti di tiro;
3) il numero dei bersagli;
4) il tempo a disposizione in caso di tiri a tempo limitato;
5) l’esistenza del picchetto di partenza, ove richiesto;
6) il numero di frecce da tirare in ginocchio, con l’indicazione dei rispettivi picchetti;
7) la corretta sequenza dei tiri;
8) l’indicazione dello spot valido sul bersaglio eventualmente dotato di più spot visibili;
9) la direzione d’uscita dalla piazzola;
10) qualsiasi altra indicazione utile per la corretta esecuzione dei tiri;
c) Nel caso di piazzole con due o tre picchetti, la sequenza di tiro deve essere in avvicinamento. Il superamento di uno o più picchetti prima di avere scoccato la/le freccia/e implica l’annullamento dei relativi punteggi.
d) Dalla tabella di piazzola, se possibile, devono essere visibili tutti i bersagli e il primo picchetto di tiro o il picchetto di partenza.
e) Tra la tabella di piazzola e i/il bersagli/io sono posizionati i picchetti di tiro di colore giallo. Le distanze massime previste dal presente Regolamento nelle varie tipologie di gara, tra il primo picchetto di tiro ed il relativo bersaglio, possono avere, una tolleranza massima del 5%.
f) Prima della gara nessun arciere può esercitarsi sul percorso allestito per la gara stessa. La violazione di tale norma comporta l’immediata squalifica dalla gara e la sospensione da un minimo di sei mesi a un massimo di un anno.
g) L’organizzazione può allestire appositi bersagli d’allenamento (practice range), sui quali è possibile tirare, a scopo di riscaldamento, prima della chiamata piazzole.
h) In caso di cattivo tempo o per qualsiasi altro giustificato motivo, è il Capocaccia l’unico a poter decidere l’eventuale sospensione della gara.
Art. 3.4 – Piazzole di tiro con bersagli mobili
a) Nelle piazzole con bersagli mobili il manovratore dovrà essere, a turno, uno dei componenti della squadra che esegue i tiri. A discrezione dell’organizzazione, potrà essere fornito personale adibito allo scopo. Per potere svolgere le funzioni di controllo insite nel ruolo, il Caposquadra è esentato dalle operazioni di manovra del carrello mobile.
b) La zona entro cui il bersaglio mobile può essere colpito, peculiare di ogni situazione, è indicata con segnali ben visibili ed inequivocabili. Nella suddetta zona non ci devono essere ostacoli di nessun tipo, naturali e/o artificiali.
c) La velocità massima del bersaglio deve essere di 2 metri al secondo nello specchio di tiro.
d) Nelle piazzole con bersagli mobili l’arciere deve dare il “Pronto” sul primo picchetto, con la freccia incoccata e l’arco non teso. Al “Via” del manovratore (cui dovrà immediatamente seguire il movimento della sagoma) l’arciere può allora tendere l’arco e scoccare. Gli arcieri che gareggiano nelle categorie Arco Compound, Stile Libero e Stile Libero Illimitato, possono tendere l’arco con la freccia incoccata e quindi dare il “Pronto”.
e) Tutte le fasi di tiro devono avvenire esclusivamente all’interno della zona di tiro appositamente delimitata. In caso di inadempienza, al primo richiamo dovrà essere annullata la piazzola, al secondo richiamo l’arciere verrà squalificato
f) La manovra di mobilità del bersaglio non potrà essere ripetuta nel caso in cui l’arciere non riesca ad eseguire il tiro a causa di proprie responsabilità e/o a causa di elementi fortuiti (ad esempio, la rottura dell’arco o di un qualsiasi accessorio). La manovra di mobilità del bersaglio potrà invece essere ripetuta nel caso in cui l’arciere non riesca ad eseguire il tiro per cause non dipendenti da proprie responsabilità (ad esempio per motivi di sicurezza).
g) In ogni caso è vietato colpire sagome non in movimento. In caso di inadempienza verrà annullata la piazzola.
h) Per ogni freccia a disposizione, la possibilità di tiro si esaurisce quando la sagoma supera lo spazio delimitato. Nel caso in cui, al termine della corsa, per qualsiasi motivo, la sagoma dovesse tornare ad essere visibile all’interno dello spazio di tiro, sarà vietato cercare di colpire la sagoma stessa. In caso di inadempienza verrà annullata la piazzola.
Art. 3.9 – La squadra
a) Gli arcieri sono ripartiti in squadre il cui responsabile è un Caposquadra (sarà istituito apposito Albo). Compiti del Caposquadra, sono:
1. rispettare e far rispettare agli arcieri della propria squadra il presente Regolamento;
2. eseguire il controllo materiali agli arcieri della propria squadra;
3. verificare la presenza dei due marcatori e del cronometrista;
4. stabilire l’ordine di tiro all’interno della propria squadra;
5. annullare le frecce che non vengono tirate correttamente;
6. attribuire i punteggi alle frecce, tranne per quanto riguarda le proprie che verranno valutate dal primo marcatore;
7. chiamare i Capicaccia in caso di gravi infrazioni degli arcieri della propria squadra e per inadempienze alle normative federali, problemi ed anomalie nella conformazione delle piazzole.
8. ritirare le tabelle segnapunti e, al termine della gara, riconsegnarle all’organizzazione controllando che siano state correttamente compilate.
b) Nel caso in cui fra i partecipanti ad una gara non vi siano Capisquadra iscritti all’Albo in numero sufficiente, e di conseguenza in alcune squadre vi sia carenza di persone ufficialmente abilitate, la Compagnia organizzatrice, in accordo con i Capicaccia, può investire della qualifica temporanea di Caposquadra l’arciere col numero di tessera più basso. Il Caposquadra così designato deve obbligatoriamente richiedere l’intervento del Capocaccia in caso di contestazioni sul conteggio dei punti e/o sull’applicazione del presente Regolamento, e segnalare al Capocaccia eventuali irregolarità e/o proposte per interventi sanzionatori. Salvo gravi motivi, tale occasionale Caposquadra non può abbandonare la squadra se non dopo aver avvertito un Capocaccia, pena la squalifica ed ulteriori sanzioni, proposte dalla C.T.N. al Consiglio Federale, in base ad ogni singolo caso.
c) Le squadre sono composte da un minimo di tre arcieri ad un massimo di sei (una squadra non può essere integralmente formata da arcieri della stessa Compagnia. Nella formazione delle squadre, gli organizzatori possono ammettere al massimo tre arcieri della stessa Compagnia).
d) Una squadra non può avvicinarsi a quella che la precede mentre questa sta effettuando i tiri.
e) Eventuali accompagnatori, nel numero massimo di quattro per ogni squadra, possono seguire i percorsi di gara su autorizzazione del Caposquadra e a condizione che non arrechino disturbo ed intralcio agli arcieri, in particolare per quanto riguarda bambini ed animali, che devono essere tenuti sotto stretto controllo.
Art. 3.10 – Peculiarità della classe Cuccioli
a) Per i Cuccioli è predisposto un apposito picchetto, di colore rosso, ad una distanza inferiore o uguale a quella del picchetto Cacciatori e, ad ogni modo, non superiore alla metà della distanza massima permessa per il gruppo della piazzola.
b) I Cuccioli effettueranno tutti i tiri dallo stesso picchetto.
c) I Cuccioli, in ogni singola piazzola di tiro, potranno scegliere di tirare dall’apposito picchetto Cuccioli o dal/i picchetto/i Cacciatori. Il risultato ottenuto sarà in ogni modo considerato valido e comunque non potranno rivalersi contro Cuccioli che hanno optato per una diversa scelta. In nessun caso sarà permesso ripetere la serie da altri picchetti e/o tirare più frecce di quelle consentite dal presente Regolamento.
d) I Cuccioli, all’interno della loro squadra, tireranno sempre per ultimi, mentre gli altri componenti osserveranno la normale rotazione.
e) I Cuccioli sono esentati dai tiri in ginocchio, dai tiri da postazioni sopraelevate e dai tiri a tempo limitato pertanto non devono utilizzare il picchetto di Partenza, quando presente, ma dovranno recarsi direttamente al picchetto Cuccioli.
f) In casi assolutamente eccezionali, nelle piazzole con più sagome, è possibile che i Capicaccia decidano che i Cuccioli debbano tirare su un’unica sagoma (tale eventualità deve essere chiaramente indicata sulla tabella di piazzola
g) In casi assolutamente eccezionali, per motivi di sicurezza, è possibile che i Capicaccia decidano che i Cuccioli debbano tirare da distanze superiori a quanto previsto dal presente Regolamento.
Art. 3.11 – Il tiro
a) All’interno della squadra, l’ordine di tiro è alternato secondo il seguente schema:
A, B, C, D
D, A, B, C,
C, D, A, B,
B, C, D, A
etc.
L’esempio riportato si riferisce ad una squadra composta da quattro arcieri, ma è valido qualsiasi ne sia il numero.
b) L’arciere non deve oltrepassare la tabella di piazzola. In caso di inadempienza, al primo richiamo si procederà con l’ammonizione, al secondo si procederà con l’annullamento della piazzola.
c) Nelle piazzole con sagome mobili, prima dei tiri, è permesso alla squadra di visionare la traiettoria del bersaglio dal primo picchetto di tiro, dopo di che deve tornare dietro la tabella di piazzola.
d) Ogni serie di frecce deve essere completata in un determinato tempo. Detto tempo viene calcolato da quando l’arciere supera il cartello di piazzola. Nelle piazzole in cui si tira una sola freccia il tempo massimo è di 1 minuto, in quelle con due frecce è di 2 minuti e in quelle con tre frecce è di 3 minuti comprensivo del tempo impiegato per l’eventuale utilizzo del binocolo o cannocchiale (comma q). Un tempo superiore comporta l’annullamento delle sole frecce scoccate fuori tempo.
e) L’arco deve essere posto in trazione sempre in direzione del bersaglio. E’ ammesso il caricamento verso il basso. Non è ammesso il caricamento verso l’alto o lateralmente. In caso di inadempienza, al primo richiamo dovrà essere annullata la piazzola e l’arciere ammonito, al secondo richiamo l’arciere verrà squalificato.
f) La trazione può essere ripetuta una sola volta per ogni freccia salvo il caso in cui la trazione debba essere ripetuta per evidenti motivi di sicurezza.
g) A trazione avvenuta, se una freccia cade dal supporto (rest) può essere ripetuta la trazione. Se cade una seconda volta la freccia è annullata.
h) A trazione avvenuta, se una freccia cade a terra è da considerarsi scoccata se l’arciere non riesce a toccarla con una mano senza superare il picchetto di tiro con i piedi.
i) Il caso in cui ad un arciere, già sul picchetto di tiro, cada una freccia dal rest o a terra prima di essere andato in trazione non rientra nel punto precedente. Nel caso in cui detta freccia fosse irraggiungibile oltre il picchetto di tiro, l’arciere può utilizzarne un’altra.
j) E’ vietato scoccare una freccia non correttamente posizionata sul supporto. In caso di inadempienza, all’arciere dovrà essere annullata la piazzola.
k) Tutti i tiri sono a distanza sconosciuta, di conseguenza è vietato tirare più di una freccia su un bersaglio dallo stesso picchetto. Le infrazioni al presente comma, si possono verificare nelle seguenti situazioni:
1) due/tre picchetti di tiro – una sagoma: vengono annullate le frecce scoccate dai picchetti sbagliati.
2) un picchetto di tiro – due/tre sagome (errore di sequenza): è annullato il punteggio della freccia tirata sul bersaglio sbagliato come pure il punteggio del bersaglio sul quale si sarebbe dovuto tirare. Se l’errore di sequenza viene commesso tirando ad una sagoma già correttamente colpita, il punteggio precedentemente ottenuto su questa ultima, sarà considerato valido, salvo quanto previsto all’art. 3.7 h).
l) Nei casi previsti dal presente Regolamento, quando in una stessa piazzola si devono eseguire due o tre tiri, è fatto obbligo di scoccare le frecce in progressione numerica. In caso di inadempienza è annullato il punteggio di tutta la serie. Nel caso in cui un arciere si accorga di aver sbagliato la progressione, può comunicare l’errore al Caposquadra e continuare validamente la serie purché tale comunicazione sia immediatamente successiva all’errore.
m) Tutte le frecce di una stessa serie devono essere tenute in faretra, in tasca o in mano.
n) Il tiro deve essere effettuato con entrambi i piedi (e le ginocchia, se a contatto col terreno) dietro la linea di tiro. Il piede (o il ginocchio, se a contatto col terreno) più avanzato deve essere necessariamente a contatto col picchetto. In caso di inadempienza, è annullata la freccia erroneamente scoccata.
o) I tiri in ginocchio devono essere eseguiti con una o due ginocchia a terra. In caso di inadempienza all’arciere sarà annullato il punteggio della freccia scoccata in maniera irregolare.
p) I portatori di handicap permanente possono chiedere particolari esenzioni che saranno vagliate caso per caso dal Consiglio Federale. Nel caso in cui detta richiesta fosse accolta, verrà consegnata all’arciere una specifica tessera federale da esibire su richiesta dei Capicaccia.
q) Ad un arciere che scocca un numero di frecce superiore a quello consentito è annullato il punteggio di tutta la serie.
r) Un arciere, al di fuori del proprio turno di tiro durante lo svolgimento di una gara, non può per nessun motivo tendere l’arco con una freccia incoccata né tanto meno scoccarla. In caso di inadempienza l’arciere verrà squalificato. L’unica eccezione sussiste nel caso di rottura dell’arco, della corda, del supporto per la freccia, del regolatore di pressione o del mirino; l’arciere potrà allora provare il materiale sostituito tirando al massimo tre frecce su un bersaglio, sul quale ha già concluso il proprio turno di tiro, previa autorizzazione del proprio Caposquadra.
s) Un arciere, per un valido motivo, può abbandonare temporaneamente la gara, dopo averne avuto il permesso dal Caposquadra o da uno dei Capicaccia, che stabiliranno un tempo ragionevole, e comunque non superiore ai 30 minuti, entro cui l’arciere deve tornare. La squadra attenderà il ritorno dell’arciere, lasciando passare avanti le altre squadre, fino al termine stabilito. Se entro tale termine l’arciere non dovesse ritornare, la squadra riprenderà i tiri e l’abbandono diventerà definitivo.
t) Non è consentito modificare il carico dell’arco durante lo svolgimento di una gara né effettuare alcuna modifica alla taratura. Solo nel caso l’arco perda la taratura iniziale o si renda necessario intervenire per la manutenzione di parti danneggiate, è possibile ripristinare l’arco ai valori corretti, previa autorizzazione del Caposquadra.
u) Un arco rotto durante la gara può essere sostituito purché sia compatibile con la categoria in cui si sta gareggiando, previa autorizzazione del Caposquadra.
v) Provvedimenti sanzionatori che comportino l’annullamento del punteggio di una o più frecce, potranno essere applicati nella piazzola in cui si sono verificate le infrazioni, solo se dette frecce hanno ottenuto punti o non sono state ancora tirate. Nel caso in cui il punteggio ottenuto fosse “zero” la/le sanzione/i saranno applicate alla piazzola successiva o, se non possibile, all’ultima piazzola precedente nella quale la/le freccia/e ha/hanno ottenuto punti validi.
Art. 3.12 – Registrazione del punteggio
a) Per ogni tipologia di gara sono previste apposite tabelle segnapunti. Esse devono riportare il nome dell’arciere, il suo numero di tessera, il codice della Compagnia di appartenenza, la classe, la categoria e l’eventuale numero di pettorale. Dati omessi o non veritieri comportano l’esclusione dalla Classifica. Tale registrazione è a cura dell’Arciere che si assume la totale responsabilità di quanto scritto.
b) Il Caposquadra è responsabile del ritiro e della consegna delle tabelle all’inizio ed alla fine della gara.
c) Il punteggio viene registrato dai due Marcatori nel modo previsto per ogni specialità. Conclusa la gara, le tabelle devono essere firmate dai Marcatori e dall’arciere che, in tal modo, conferma il proprio punteggio. Nessun reclamo sul proprio punteggio può essere avanzato dopo la firma. Le tabelle segnapunti dei Marcatori devono essere firmate dal Caposquadra. Devono essere impiegate solo penne indelebili pena l’esclusione dalla classifica.
d) Non è consentito avvicinarsi ad un bersaglio e superare i picchetti di tiro, fino a che tutti gli arcieri della propria squadra abbiano eseguito i tiri, salvo quanto previsto al comma i). Ai trasgressori è annullato il punteggio di quella piazzola; se recidivi, verranno squalificati.
e) Le frecce devono sempre rimanere impiantate nei bersagli, penetrandovi con la punta. Le frecce che trapassano il bersaglio senza rimanere impiantate non sono valide (tale evento deve essere immediatamente segnalato ai Capicaccia).
f) Una freccia che colpisce il bersaglio, deviata da un ostacolo qualsiasi od in seguito ad un rimbalzo sul terreno, è considerata valida.
g) Una freccia che penetra nella cocca di un’altra rimanendovi infissa ha lo stesso punteggio di quella colpita.
h) I punteggi differiscono in relazione alle varie specialità e alla parte colpita (sagoma, spot). Nel caso in cui venga colpita la linea di delimitazione fra due zone di differente punteggio, affinché venga assegnato il punteggio superiore, l’asta della freccia deve almeno interrompere la continuità della linea interna denotando un contatto con la stessa . Non è sufficiente che il bersaglio presenti rotture o fori più larghi dell’asta.
i) Il punteggio viene registrato dopo che tutti gli arcieri hanno effettuato i tiri. Nei bersagli di Gruppo 3 e 4, a discrezione del Caposquadra, si può eseguire la registrazione dopo il tiro di tre arcieri. Solo gli arcieri che hanno già effettuato i tiri, previa autorizzazione del Caposquadra, possono avvicinarsi al bersaglio per controllare il punteggio e recuperare le frecce.
j) Né il bersaglio né le frecce devono essere toccati fino a che tutti i punti siano stati registrati. L’inosservanza di tale norma implica l’annullamento del punteggio dell’arciere inadempiente. I Marcatori devono controllare le loro tabelle prima dell’estrazione delle frecce dal bersaglio.
k) Un arciere che abbandona la gara prima del termine ufficiale, dovrà firmare le proprie tabelle segnapunti lasciandole in custodia al Caposquadra. Sarà tenuto valido il punteggio ottenuto fino a quel momento. Le tabelle segnapunti non firmate non sono ritenute valide e di conseguenza verrà annullato l’intero punteggio eventualmente conseguito.
l) Per ciascuna classe e categoria, il vincitore è l’arciere che totalizza il maggior punteggio. A parità di punteggio il vincitore è così determinato:
1) L’arciere con il più alto numero di spot.
2) Se sussiste ancora parità, l’arciere con il più alto numero di superspot.
3) Se sussiste ancora parità, l’arciere con più frecce a punto.
4) Se sussiste ancora parità, è decretato l’ex-aequo.
Art. 3.13 – Ricorsi
a) Ricorsi concernenti irregolarità od infrazioni alle normative relative all’allestimento di una piazzola indubbiamente valutabili a priori (ovvero precedentemente ai tiri), potranno essere presi in esame solo se l’arciere nella piazzola stessa non ha tirato e ha richiesto (tramite il Caposquadra) l’intervento dei Capicaccia.
b) Ricorsi concernenti irregolarità od infrazioni alle normative relative all’allestimento di una piazzola valutabili solo a-posteriori (ovvero successivamente ai tiri), potranno essere presi in esame dopo la conclusione della gara.
c) La segnalazione del ricorso deve pervenire agli organizzatori della gara attraverso i Capicaccia o i Capisquadra e deve essere effettuata prima dell’ufficializzazione della classifica; per nessun motivo potrà essere presa in esame successivamente.
Art. 3.14 – Provvedimenti disciplinari.
a) Durante lo svolgimento di una gara, i titolari dell’azione disciplinare sono i Capisquadra e i Capicaccia.
b) Agli arcieri che incorrano in violazioni o che assumano comportamenti non conformi alle prescrizioni del presente Regolamento e di quanto previsto dal Regolamento Sportivo ASC, possono essere comminate a discrezione dei Capisquadra e/o dei Capicaccia le seguenti sanzioni, in flagranza o a seguito di indagine-accertamento: a) ammonizione (richiamo ufficiale); b) diffida (annullamento di punteggio); c) inibizione a svolgere attività sportiva (squalifica). Le suddette sanzioni devono essere segnalate nella relazione dei Capicaccia e non interferiscono con eventuali successive ulteriori sanzioni comminate dal Consiglio Federale.
c) L’ammonizione comporta l’invito a rimuovere immediatamente la causa dell’infrazione. Se non ottemperato, si procede alla sanzione successiva.
d) La diffida comporta l’obbligo a rimuovere immediatamente la causa dell’infrazione, e viene rinforzata dall’annullamento del punteggio già acquisito o potenzialmente acquisibile nella piazzola su cui viene rilevata l’infrazione e/o nella successiva (o nella precedente se l’infrazione avviene nell’ultima piazzola), in relazione alla gravità del fatto o alle prescrizioni del presente Regolamento. Se non ottemperato, si procede alla sanzione successiva.
e) L’inibizione a svolgere attività sportiva, ovvero la squalifica, comporta l’annullamento della gara, con conseguente perdita dell’intero punteggio già conseguito, e l’obbligo di allontanarsi immediatamente dal campo di gara, senza alcun diritto al rimborso totale o parziale della quota di partecipazione. Se non ottemperato, saranno prese le opportune decisioni a cura del Consiglio Federale, con una sanzione in ogni caso non inferiore all’inibizione a svolgere attività sportiva per un anno.
f) Il richiamo e la diffida possono essere comminate sia dal Caposquadra che da uno o entrambi i Capicaccia.
g) La squalifica deve essere comminata in accordo da entrambi i Capicaccia, anche su segnalazione del Caposquadra.
h) Resta salva la facoltà dell’arciere sanzionato di ricorrere secondo le prescrizioni del presente Regolamento e del Regolamento di Giustizia ASC.